Gli effetti dei cambiamenti climatici in Ticino

Chi ha già molti anni di esperienza escursionistica alle spalle forse ha l'impressione che d'estate la montagna non sia più fonte di refrigerio come una volta. Questa sensazione trova conferme scientifiche!

Il meteorologo Stefano Zanini di Meteosvizzera ne ha parlato alla conferenza Territorio e montagne pulite, promossa dal Dipartimento del territorio. Ecco una sintesi delle sue constatazioni.

La temperatura è il principale indicatore degli effetti dei gas a effetto serra. In Svizzera, a partire dal 1864, anno di inizio delle misurazioni, la temperatura media annuale è aumentata di circa 2°C, oltre il doppio rispetto a quello della temperatura media globale, pari a circa 0,9°C. Questi cambiamenti hanno subito un’accelerazione negli ultimi decenni, in particolare a partire dal 1980. Da allora si registrano costantemente quantitativi di neve nettamente inferiori e cambiamenti nelle precipitazioni.

 

Deviazioni della temperatura media nel periodo 1961-1990 in Svizzera per ogni anno a partire dal 1864. Gli anni inferiori alla media sono raffigurati in blu, quelli sopra la media in rosso. In basso sono indicate le deviazioni dei decenni sotto forma di colonna colorata. Fonte: MeteoSvizzera

Quello che vale per la Svizzera, in termini di cambiamento climatico, vale naturalmente anche per il Ticino. Le temperature sono in netto aumento anche nel nostro Cantone, e anche in questo caso con un marcato “salto” a partire dagli anni ‘80 del secolo scorso. Per quanto riguarda le precipitazioni, assistiamo con più frequenza a eventi più intensi e anche l’intensità stessa delle precipitazioni è in aumento. Altre conseguenze ben note a tutti sono il ritiro dei ghiacciai, la diminuzione dei giorni di innevamento al suolo, l’innalzamento del limite del bosco e la comparsa di insetti e piante di origine tropicale.
Per comprendere meglio gli effetti del riscaldamento del clima facciamo ricorso a uno degli indicatori climatici, l’innalzamento dello zero termico. Infatti, per ogni grado di riscaldamento lo zero termico si alza di 150-200 metri. L’esempio dei Monti di Gerra Verzasca illustra molto bene questa situazione. La temperatura media degli anni ‘60 al Vald di Gerra (1280 m) si registra oggi circa al Corte di Sopra (1700 m), circa 400 m più in alto.

 

La temperatura media degli anni ‘60 al Vald di Gerra (1280 m) è oggi circa al Corte di Sopra (1700 m). Foto: S. Zanini

Le conseguenze per la montagna e per chi ama le escursioni sono molte: si va dalla diminuzione della durata dell’innevamento, al ritiro dei ghiacciai, a quelli che per gli escursionisti rappresentano problemi più facili da constatare, l’impossibilità di praticare l’escursionismo nei giorni di canicola e il proliferare di insetti nocivi quali ad esempio le zecche, presenti sempre più in anticipo rispetto al passato.

Da oltre dieci anni MeteoSvizzera, insieme ai partner del mondo della ricerca elabora scenari climatici nazionali, capaci di mostrare l’evoluzione del clima in Svizzera. Gli attuali scenari climatici mettono in evidenza quattro principali evoluzioni:

  1. estati più asciutte
  2. piogge più forti
  3. più giornate canicolari
  4. inverni poveri di neve

Il riscaldamento globale continuerà in futuro. Per contrastarne gli effetti e salvaguardare il nostro ambiente sono necessarie forti riduzioni delle emissioni di gas serra  a livello mondiale. Nel frattempo gli escursionisti dovranno abituarsi a sudare di più.

Questi temi sono stati trattati nel 3° incontro informativo Territorio e Montagne Pulite, tenutosi il 20 marzo scorso e organizzato dal Dipartimento del Territorio, in collaborazione con la Federazione Alpina Ticinese (FAT) e il Club Alpino Svizzero Sezione Ticino.

Qui è possibile consultare la presentazione.

 

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