Peste suina, serve anche l'aiuto degli escursionisti

La peste suina africana (PSA) è una malattia provocata da un virus, che pur non essendo pericoloso per gli esseri umani, è altamente contagioso per cinghiali e maiali domestici e quasi sempre mortale in pochi giorni. Attualmente la malattia non è ancora stata registrata in Svizzera, ma vi è un rischio elevato che possa arrivare anche perché è già stata osservata in Italia e in Germania. Le autorità invitano quindi la popolazione a prestare particolare attenzione ad alcune raccomandazioni per ridurre i rischi di diffusione di questo virus che si trasmette in vari modi: per contatto diretto fra animali, indirettamente tramite contatto con superfici contaminate oppure tramite scarti di carne contaminata smaltiti nella natura. Il virus può rimanere infettivo per vari mesi nell’ambiente o nelle carni e nelle carcasse degli animali infetti.

Potendo venire in contatto sia con cinghiali che con suini domestici sugli alpeggi, gli escursionisti sono un possibile vettore di diffusione della PSA e sono quindi tenuti a comportarsi di conseguenza. Innanzitutto, va fatto valere un principio che dovrebbe essere sempre valido, ma che ora lo è per una ragione in più: non va abbandonato alcun rifiuto nell’ambiente, in particolare tutto ciò che è carne non cotta e i suoi imballaggi, che potrebbero essere contaminati. Abbandonare anche solo la pelle di un salametto potrebbe avere gravi conseguenze.

È inoltre vietato foraggiare tutti gli animali selvatici, compresi i cinghiali, ma anche i suini domestici che si possono magari incontrare in un alpeggio.

Il ritrovamento di carcasse di cinghiale, l’avvistamento di cinghiali dal comportamento anomalo o incidenti con cinghiali devono essere tempestivamente segnalati all’Ufficio del veterinario cantonale.
Segnalazioni: tel. 091 814 41 08 oppure per e-mail pestesuina@ti.ch

Ulteriori informazioni e aggiornamenti sulla malattia sono disponibili su www.ti.ch/pestesuina.

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